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Bulgaria gets Netflix as streaming service goes global

Written by The Sofia Globe staff on January 7, 2016 in Business – Comments Off on Bulgaria gets Netflix as streaming service goes global

Netflix everywhere CES 2016

US-based streaming service Netflix has made its service available worldwide, announcing expanded international roll-out at the CES 2016 consumer electronics show on January 6. The one major blank spot in its coverage is China, while several other territories – North Korea, Syria and Russian-annexed Crimea – were left out due to U.S. government restrictions on American companies, Netflix said in a statement.

The global expansion of Netflix adds to the list of 60 countries where Netflix was previously available, mainly in Europe and Latin America, as well as Canada, Australia, New Zealand and Japan. The pricing plans range from eight euro a month (one streaming device, no high-definition) to 12 euro a month (up to four devices and ultra-HD available on select shows and movies).

Netflix is available in 20 languages, but most countries added in the latest expansion will see the service available in English. “From today onwards, we will listen and we will learn, gradually adding more languages, more content and more ways for people to engage with Netflix,” the company’s co-founder and CEO Reed Hastings said.

Fonte: Sofiaglobe

Corea del Nord: testata una bomba H. Seul: ‘solo’ un’atomica. Usa: provocazione inaccettabile

Obama, risposta internazionale forte e unitaria

Proteste contro Pyongyang in Corea del Sud © AP

Grande ansia nel mondo dopo che la Corea del Nord ha reso noto di aver condotto con successo un test con una bomba nucleare all’idrogeno. Barack Obama, ha chiamato il presidente della Corea del Sud, Park Geun-Hye, e il premier giapponese, Shinzo Abe, riaffermando “l’irremovibile impegno” degli Usa per la sicurezza dei due Paesi e sottolineando la necessità di “una risposta internazionale forte e unitaria al comportamento incosciente della Corea del Nord”.

La prima reazione della Corea del Sud è stata di limitare l’accesso alla zona industriale di Kaesong, condivisa fra le due Coree. Il ministero dell’Unificazione di Seul ha detto che sarà negato l’accesso alle persone che non siano impiegate nel polo industriale, escludendo così clienti e potenziali acquirenti e fornitori di servizi. Seul inoltre ha detto che riprenderà l’attività di propaganda anti-Pyongyang al confine fra le due Coree, che il Nord considera un atto di guerra, come forma di ritorsione dopo l’annuncio del test nucleare.

Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu “condanna” il nuovo test nucleare della Nord Corea, che rappresenta una “chiara violazione” delle sue risoluzioni” e annuncia che iniziera’ a lavorare immediatamente su ulteriori misure restrittive con una nuova risoluzione.

“La Corea del nord è uno Stato responsabile, non saremo mai noi i primi ad utilizzare armi nucleari né a trasferire tecnologie”: lo afferma il governo di Pyongyang in un comunicato diffuso dalla missione della Nord Corea all’Onu, dopo l’annuncio di un nuovo test nucleare.

La Corea del Nord ha reso noto di aver condotto con successo un test con una bomba nucleare all’idrogeno. Le autorità sudcoreane e il Servizio geologico americano poco prima avevano rilevato un sisma di magnitudo 5.1 a 49 km a nord di Kilju, l’area dei test nucleari nordcoreani. Secondo Seul il sisma era di origine artificiale. La bomba potrebbe essere atomica e non all’idrogeno. Lo sostengono gli 007 di Seul che hanno informato le autorità sudcoreane.

Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, sudcoreano, ha chiesto alla Corea del Nord di “cessare qualsiasi ulteriore attività nucleare”. Parlando ai giornalisti, Ban ha condannato inequivocabilmente il nuovo test nucleare di Pyongyang chiedendo al Paese di “rispettare i suoi obblighi sulla denuclearizzazione”.

L’ANNUNCIO DELLA SPEAKER DELLA TV COREANA KRT

Una speaker sulla tv nordcoreana ha detto che Pyongyang ha testato una bomba all’idrogeno “miniaturizzata”, elevando “la potenza nucleare” del paese “al livello successivo” e fornendolo di un’arma per difendersi contro gli Stati Uniti e gli altri suoi nemici. La dichiarazione afferma che il test è stato un “perfetto successo”. La bomba all’idrogeno è molto più potente di quelle nucleari tradizionali all’uranio e molto più difficile da realizzare. Il test, se confermato da esperti stranieri, sarà un forte incentivo per nuove sanzioni contro la Corea del Nord da parte dell’Onu e peggiorerà le già cattive relazioni del paese con i suoi vicini. Pyongyang ha già alcune rudimentali bombe nucleari. Nel 2012 ha detto di aver mandato nello spazio un satellite con un missile pluristadio. Secondo gli esperti, questo missile potrebbe essere utilizzato anche per il trasporto a lungo raggio di testate nucleari.

Dopo l’annuncio della Corea del Nord è stato convocato per oggi il Consiglio di sicurezza dell’Onu “a porte chiuse”. Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu valuterà la possibilità di nuove misure restrittive contro la Corea del Nord Corea. Lo ha affermato l’ambasciatore britannico al Palazzo di Vetro, Matthew Rycroft. “Lavoreremo a una risoluzione che disponga ulteriori sanzioni”, ha precisato.

“Se le notizie sono vere allora si tratta di una grave violazione delle risoluzioni dell’Onu e una provocazione che condanniamo senza riserve”, così il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond su Twitter. Condanna del test nucleare di Pyongyang anche da parte della Francia. Il presidente francese Francois Hollande lo definisce “una violazione inaccettabile delle risoluzioni dell’Onu” e chiede “una reazione forte della comunità internazionale”.

Fonte: Ansa

Borsa: nuovo crollo Cina, Europee in forte calo

Le prospettive per la crescita mondiale si sommano alle tensioni geopolitiche

© AP

Le quotazioni del petrolio ai minimi e le mosse della Banca centrale di Pechino fanno scivolare tutte le Borse asiatiche: a Shanghai e Shenzhen per la seconda volta sono scattati i ‘circuit breakers’ per limitare le perdite, con i due listini che hanno rimandato a domani gli scambi segnando un calo di giornata del 7,3% e di oltre l’8%. Tokyo ha perso il 2,3% finale, Hong Kong in chiusura cede il 2,7%, Sidney ha chiuso in calo del 2,2%.

La nuova svalutazione della banca centrale cinese dello yuan (-0,5%) manda al tappeto i mercati azionari del paese che, dopo solo una mezz’ora di contrattazione questa notte, sono stati sospesi quando cedevano oltre il 7% e quindi chiusi per l’intera giornata. Una mossa che ha provocato le critiche di molti analisti e investitori secondo i quali le autorità di Pechino avrebbero perso il controllo della situazione. Una moneta più debole, lo yuan è sceso dello 0,6% a 6,5925 mentre quello quotato a Hong Kong è leggermente risalito, può infatti aiutare le esportazioni ma fa crescere i rischi per le società indebitate in dollari e aumenta i timori che lo stato dell’economia del paese sia peggiore del previsto.

Milano crolla in avvio, Ftse Mib -3,2% – Partenza pessima per Piazza Affari: il primo indice Ftse Mib segna una perdita del 3,21%, l’Ftse It All-Share un calo del 2,98%. I primi minuti di scambi confermano l’avvio molto pesante per Piazza Affari, ma con un parziale alleggerimento del clima anche se in avvio si sono registrate diverse sospensioni al ribasso: l’indice Ftse Mib è in calo del 2%, con Eni e Mps – tra i diversi titoli del paniere principale – in asta di volatilità, mentre Unicredit cede oltre il 3%. Avvio con ampie perdite per la Borsa di Londra: l’indice Ftse 100 segna un ribasso del 2,1% a 5.944 punti. Partenza molto debole anche per la Borsa di Parigi: l’indice Cac 40 registra un calo iniziale del 3% a 4.347 punti.

Il petrolio affonda -4% a 32,6 dollari – I timori di una situazione economica peggiore del previsto in Cina e la sovrapproduzione mandano al tappeto il prezzo del petrolio già in calo nei giorni scorsi. Il greggio Wti cede il 4% a 32,6 dollari al barile fra forti scambi mentre il Brent cala a 32,75 dollari. Per alcuni analisti la soglia dei 30 dollari non è più così lontana.

Crollo mercati spinge euro e yen al rialzo – La nuova svalutazione dello yuan da parte della banca centrale cinese e il successivo crollo dei mercati, spingono al rialzo nuovamente lo yen giapponese e l’euro mentre deprimono le monete di Australia e Nuova Zelanda, forti esportatori di materie prime verso Pechino. La moneta unica sale verso il dollaro dello 0,3% a 1,0816 ma cede verso lo yen dello 0,1% a 127,5. la divisa giapponese guadagna lo 0,3% rispetto al biglietto verde a 117,9.

Fonte: Ansa

Tasso d’inflazione, nel 2015 toccato il minimo dal 1959

Istdat: prezzi a +0,1%, sono tornati indietro di oltre mezzo secolo

Inflazione: a dicembre in Ue-19 stabile a 0,2% © ANSA

Il tasso d’inflazione dell’Eurozona a dicembre è stabile a 0,2%, rispetto al mese di novembre. E’ la stima flash di Eurostat. Analizzando le componenti principali che determinano il tasso inflazione nella zona euro, cibo, alcol e tabacco dovrebbero conoscere il tasso annuale più elevato a dicembre (1,2% a confronto dell’1,5% di novembre). Seguono i servizi (1,1% contro l’1,2% di novembre), i beni industriali non energetici (0,5%, stabile rispetto a novembre) e l’energia (-5,9% , rispetto a -7,3% a novembre).

Media 2015 rallenta allo 0,1% – L’inflazione rallenta ancora: in media d’anno nel 2015 frena, per la terza volta consecutiva, portandosi al +0,1% dal +0,2% del 2014. Lo rileva l’Istat nelle stime, aggiungendo come il tasso a dicembre sia rimasto fermo, su base annua, allo 0,1% (lo stesso valore di novembre).

Nel 2015 toccato il minimo dal 1959 – Il tasso d’inflazione medio annuo nel 2015, +0,1%, risulta il più basso dal 1959, ovvero da 56 anni, oltre mezzo secolo. E’ quanto emerge dalle serie storiche dell’Istat. L”Istituto ricorda che nel ’59 l’Italia era in deflazione (il tasso risultava pari a -0,4%).

Fonte: Ansa